Gli obiettivi istituzionali
L'Agenda e le istituzioni
L'obiettivo di un mondo sostenibile passa anche attraverso un livello politico-istituzionale. Le decisioni in ambito ambientale, economico e sociale, a livello nazionale e planetario sono prese da governi e istituzioni, che dovrebbero collaborare per il bene comune. È una dimensione “trasversale” rispetto a tutti gli obiettivi dell’Agenda e riguarda la gestione politica e le strategie decisionali e operative.
Gli ultimi due Goal dell’Agenda 2030 rappresentano gli obiettivi istituzionali, sia in termini di istituzioni nazionali responsabili in grado di garantire società pacifiche (Goal 16), sia attraverso forme di collaborazione attiva a livello internazionale, con riferimento a istituzioni sovranazionali (Goal 17).
Goal 16 - Istituzioni responsabili per una società giusta
“Leave no one behind” è uno dei principi che guidano l'Agenda 2030. Per creare una società giusta e inclusiva, ogni Paese deve impegnarsi responsabilmente a ridurre tutte le forme di violenza, combattere le forme di criminalità, eliminare la corruzione e i flussi legati al traffico illegale di armi e di esseri umani.
Nel nostro Paese alcuni indicatori segnalano una tendenza incoraggiante: nel corso degli anni, per esempio, il tasso di omicidi ha subito una netta flessione. Dai quasi 2000 omicidi volontari del 1991 si è passati ai 329 del 2023. Si tratta di un segno di una società più sicura e civile, anche se all'interno di queste statistiche si rileva un diffuso aumento delle violenze nei confronti delle donne, soprattutto in ambito domestico (le vittime femminili nel 2023 sono state 119, una cifra alta, stabile rispetto ai 4 anni precedenti). Nell'ultimo periodo sono cresciute anche altre forme di violenza: quelle sessuali (+12,5%) e le estorsioni (+55,2%).
Rappresenta un aspetto critico la situazione nelle carceri. Nonostante siano in diminuzione rispetto a dieci anni prima, i detenuti senza sentenza sono pari al 16% della popolazione carceraria complessiva (con costanti richiami della Corte europea dei diritti umani). Altro dato poco rassicurante è rappresentato dai suicidi dietro le sbarre, che nel 2023 sono ammontati a ben 68.
L'indicatore ASviS
In base agli indicatori ASvisS per il Goal 16, l'Italia sembra aver intrapreso un cammino virtuoso. A partire dal 2013 si è rilevata infatti una tendenza al miglioramento dell'indice. L'inversione di rotta si è concretizzata, per esempio, nella generale diminuzione degli episodi di criminalità (omicidi, furti, rapine) e nell'aumento della fiducia dei cittadini nell'efficienza delle forze dell'ordine.
È innegabile, però, che l'Italia conosce ancora consistenti ostacoli nella realizzazione di una "società pacifica e inclusiva", come esplicitamente richiesto dall'Agenda, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19. La corruzione e i reati negli apparati statali, le infiltrazioni illegali nei procedimenti istituzionali (come l'affidamento degli appalti pubblici), l'evasione fiscale (che sottrae alle casse statali quasi 100 miliardi ogni anno) sono solo i fenomeni più macroscopici di un disagio socio-economico che oggi ostacola lo sviluppo del Paese.
A questo si aggiungono la durata media dei procedimenti civili e alcune attività illegali "minori" ma sempre più invasive, come le frodi informatiche, che dal 2010 al 2023 sono aumentate del 152%. E a livello strettamente istituzionale, va infine segnalata la minore fiducia espressa negli ultimi anni dai cittadini verso l'Unione Europea e i suoi apparati, segno di una sfiducia collettiva in un progetto di cooperazione internazionale.
Insomma, come ci dice l'indicatore ASviS, la strada intrapresa è quella giusta, ma è ancora molto lunga. Per il suo felice compimento è necessaria la diffusione di una cultura della legalità, che già in ambito scolare contrasti violenza, bullismo, discriminazione, corruzione e criminalità.
BUONE NOTIZIE. In Italia, nell'agosto del 2019, è stata approvata la legge sull’insegnamento scolastico dell’Educazione civica. Le linee programmatiche fondamentali, che richiamano la conoscenza e i valori della Costituzione e delle istituzioni italiane, europee e internazionali, mirano anche a sviluppare il senso civico di appartenenza a una collettività, promuovendo i valori della legalità, dell’inclusione e del rispetto come fondamento di una società più pacifica, giusta e sostenibile.
CATTIVE NOTIZIE. In Italia il numero di detenuti presenti nelle carceri è superiore al numero di posti disponibili: nel 2022 si contavano 110 detenuti per 100 posti disponibili.
Goal 17 - Collaborare per lo sviluppo sostenibile
Riferendosi al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l’Agenda afferma che “tutti i Paesi e tutte le parti in causa, agendo in associazione collaborativa, implementeranno questo programma”. Il Goal 17 è dunque trasversale e indispensabile al conseguimento di tutti gli altri obiettivi. La collaborazione tra le istituzioni, locali e globali, deve coinvolgere istituzioni pubbliche, settore privato e società civile, rafforzando la solidarietà e tutelando i bisogni delle categorie più fragili.
La posizione italiana rispetto al Goal 17 non è generalmente molto soddisfacente, anche se alcuni aspetti presentano una tendenza positiva. È il caso del progressivo aumento negli ultimi anni delle entrate delle amministrazioni pubbliche (nel 2023 +6,4% rispetto all'anno precedente). Questo incremento è significativo per raggiungere obiettivi di ricollocazione delle risorse e redistribuzione del reddito.
Negativo invece l'andamento degli aiuti pubblici allo sviluppo per la promozione della crescita economica e del benessere sociale dei migranti in Italia e delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. L'Italia è molto distante dagli obiettivi fissati per il 2030 e si colloca al di sotto del contributo medio dato dai Paesi ad alto reddito.
L'indicatore ASviS
L'indicatore ASviS ha registrato una situazione critica tra il 2010 e il 2019, soprattutto in relazione ad alcuni indicatori: aumento del debito pubblico, riduzione degli aiuti per la cooperazione internazionale e contrazione delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo.
Dopo il peggioramento legato alla pandemia, tra il 2020 e il 2022 si è assistito a una netta ripresa dell’indice, tornato quasi ai livelli del 2010, in virtù dell’aumento delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo (+3%) e della riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL (dal 149,9% del 2021 al 144,4% nel 2022).
BUONE NOTIZIE. In Italia esiste una forte tradizione di associazioni e Ong impegnate nella solidarietà internazionale e nella cooperazione allo sviluppo, che negli anni hanno promosso e portato a termine numerosi progetti in diversi settori.
CATTIVE NOTIZIE. Il nostro Paese è al di sotto degli obiettivi relativamente al rapporto tra aiuti internazionali e PIL richiesto per gli aiuti per lo sviluppo: siamo passati dallo 0,22% del 2015 allo 0,32%, del 2022, un dato in crescita ma ancora molto lontano dall’obiettivo internazionale (0,7%).