17 - Partnership per gli Obiettivi
Partnership per gli Obiettivi, a che punto siamo?
Il Goal 17 dell’Agenda 2030 mira a rafforzare i mezzi di cooperazione internazionale per facilitare il raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030, anche nei Paesi a basso e medio reddito. I traguardi globali possono essere raggiunti solo se tutti i soggetti coinvolti collaborano attivamente. Sono necessari investimenti e sostegno internazionali per garantire uno sviluppo tecnologico nel segno dell’innovazione sostenibile, un commercio globale equo e un accesso diffuso al mercato, soprattutto per i Paesi a basso e medio reddito.
Un obiettivo quadro
L’obiettivo è ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, sia incrementando gli aiuti per lo sviluppo forniti soprattutto dai 35 Paesi dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sia promuovendo la cooperazione e il partenariato di governi, settore privato e società civile, rafforzando la partnership globale per lo sviluppo sostenibile.
L’emergenza sanitaria del 2020, con la pandemia di COVID-19, ha reso molto problematico il raggiungimento di questo e di tutti gli altri obiettivi dell’Agenda, con cui questo Goal è strettamente connesso. Il commercio, gli investimenti e le rimesse sono in netto declino e anche la diffusione nell’uso della tecnologia (di per sé un elemento positivo di innovazione) sta generando un profondo “divario digitale” nel mondo.
Le tensioni geopolitiche ostacolano la cooperazione e il coordinamento internazionale, evidenziando l'importanza di un'azione collettiva per fornire ai Paesi a basso e medio reddito i finanziamenti e le tecnologie necessarie per accelerare l'attuazione dei Goal dell'Agenda.
L'inadeguatezza degli aiuti internazionali per lo sviluppo
I dati sugli aiuti economici internazionali mostrano una situazione ancora poco soddisfacente. Tra gli Stati più avanzati, pochi hanno raggiunto o superato la percentuale dello 0,7% del reddito nazionale lordo (GNI) destinata agli aiuti internazionali allo sviluppo (ODA). E globalmente questo obiettivo è ancora molto lontano.
I Paesi a basso e medio reddito, a causa della pandemia COVID-19, dell'inflazione record e dell'aumento dei tassi di interesse, sono alle prese con un aumento senza precedenti dei livelli di debito estero. Diventa l'urgente la necessità di riduzione del debito e di assistenza finanziaria. Anche perché il recente aumento dei conflitti – a volte legati al clima – sta solo peggiorando le cose, come dimostrano l’Ucraina e la Palestina, per citare i casi più conosciuti.
Gli investimenti globali per la cooperazione economica ammontavano nel 2022 a 200 miliardi di dollari, una cifra considerevole anche se fa riflettere che è circa ciò che il mondo spende per gli smartphone ogni anno. La quota maggiore è destinata ai Paesi svantaggiati e alle aree in conflitto.
La ripresa del commercio internazionale
Il commercio globale ha subito una forte battuta d’arresto nel 2020 a causa della pandemia COVID-19, ma negli anni successivi ha ripreso a crescere. Nel2023è ammontato a circa 30.700 miliardi di dollari, con una contrazione del 5% rispetto al 2022, un anno particolarmente florido per il commercio mondiale.
In questo contesto, le tariffe preferenziali offerte dai membri dell'Organizzazione mondiale del commercio per agevolare i Paesi in difficoltà economiche hanno raggiunto un livello medio molto basso. Questo crea un notevole disagio per i Paesi a basso reddito, che vedono in questo modo ridursi la possibilità di esportare le loro merci: questo giro di affari avrebbe dovuto raddoppiare entro il 2020, secondo i programmi dell’Agenda, mentre è ancora sui livelli del decennio precedente (circa 1%).
La carta interattiva della Banca Mondiale (2024) mostra la percentuale delle vendite totali esportate direttamente dalle aziende manifatturiere: una fotografia di come i flussi di esportazione per i Paesi a basso reddito del Sud del mondo siano molto bassi.
La diffusione della tecnologia e il digital divide
Nel 2023 sono stati 5,16 miliardi gli utenti di Internet, il 64,4% della popolazione mondiale, che ha superato la soglia degli 8 miliardi. Il totale degli utenti Internet globali è aumentato del 1,9% negli ultimi 12 mesi, anche se con forti disparità regionali.
In soli 9 Paesi si registrano tassi di adozione di Internet inferiori al 20%, mentre meno della metà della popolazione utilizza Internet in un totale di 61 Paesi.
Nonostante un miglioramento del 65% nell'accesso a Internet dal 2015, i progressi nel colmare il divario digitale sono rallentati dopo la pandemia. Sono necessari sforzi costanti per garantire un accesso equo a Internet per tutti. La diffusione delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione con la possibilità di accesso a Internet permette lo sviluppo della conoscenza nel campo della scienza e dell’innovazione aiutando lo sviluppo economico. Nonostante l’utilizzo di Internet sia cresciuto globalmente nell’ultimo decennio, quasi metà della popolazione mondiale non è ancora connessa e non può usufruire di questa opportunità di crescita sociale ed economica.
Tra gli altri ritardi, va sottolineato che i Paesi a basso reddito hanno un numero insufficiente di connessioni a banda larga a causa dei costi elevati e della mancanza di infrastrutture.
La pandemia ha sollecitato la diffusione delle tecnologie innovative, ma alcune aree del mondo subiscono le conseguenze di un’arretratezza strutturale: il digital divide rischia di aumentare disegnando un futuro di rapporti tra Stati ancora più squilibrato e ingiusto.
Il grafico interattivo mostra la percentuale della popolazione che ha utilizzato Internet negli ultimi anni, evidenziando un aumento costante delle connessioni a livello globale.
Partnership per gli Obiettivi, che fare?
La crisi globale legata alla pandemia di COVID-19 e ai recenti conflitti ha sovvertito la quotidianità degli individui e le politiche governative degli Stati. Anche gli obiettivi dell’Agenda dovranno essere rivisti, anche se da più parti si propone di sfruttare questa fase particolarmente difficile per ripensare il modello di sviluppo globale a tutti i livelli.
Inoltre il modello cooperativo e collaborativo del Goal 17 è lo stesso che è richiesto nell’affrontare la situazione di emergenza: oggi più che mai, coinvolgere governi, settore privato e società civile in un obiettivo comune e rafforzare il multilateralismo e il partenariato globale sono strategie più importanti che mai.
L’impegno dell’ONU
Molte delle attività del Programma dell’ONU per lo sviluppo (UNDP) sono state avviate proprio grazie alla partnership delle Nazioni Unite con altri enti, sia governativi sia privati.
Anche in questo critico momento storico, l’UNDP ha promosso progetti di sostegno e di cooperazione. Per esempio, alcune organizzazioni locali a Panama hanno continuato a raggiungere gruppi di persone fragili durante il lockdown del 2020: in particolare, grazie alla collaborazione con le istituzioni e le strutture sanitarie del Paese, è stata creata una rete solidale attraverso i Social media per portare servizi per la cura dei malati di AIDS, superando così anche le barriere della discriminazione.
I traguardi
L’Agenda 2030 ha suddiviso il diciassettesimo Goal in diciannove target, qui sintetizzati, il cui raggiungimento è essenziale per il completamente di tutti gli altri Goal.
Finanza
- 17.1 Rafforzare le risorse interne per migliorare la capacità di riscossione di imposte e altre entrate.
- 17.2 Impegno di raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del Reddito Nazionale Lordo per i Paesi a basso e medio reddito da parte dei Paesi ad alto reddito (e di un valore più limitato per gli altri Paesi).
- 17.3 Mobilitare ulteriori risorse da più fonti.
- 17.4 Aiutare i Paesi a basso e medio reddito a raggiungere la sostenibilità del debito a lungo termine.
- 17.5 Adottare e applicare i regimi di promozione degli investimenti a favore dei paesi a medio e basso reddito.
Tecnologia
- 17.6 Migliorare la cooperazione Nord-Sud, Sud-Sud e quella triangolare e l’accesso a scienza, tecnologia e innovazione, migliorando la condivisione delle conoscenze, anche attraverso un meccanismo di facilitazione globale per la tecnologia.
- 17.7 Promuovere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie ecocompatibili, anche a condizioni agevolate e preferenziali.
- 17.8 Entro il 2017 rendere la Banca della Tecnologia e lo sviluppo delle capacità scientifiche, tecnologiche e di innovazione operativi per i Paesi a basso reddito, migliorando in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Costruzione di competenze e capacità
- 17.9 Rafforzare il sostegno internazionale allo sviluppo delle capacità dei Paesi a basso e medio reddito per sostenere i piani nazionali di attuazione di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Commercio
- 17.10 Promuovere un sistema commerciale multilaterale universale, non discriminatorio ed equo.
- 17.11 Aumentare le esportazioni dei Paesi a basso e medio reddito: raddoppiare la quota delle esportazioni Paesi a basso reddito entro il 2020.
- 17.12 Realizzare un mercato senza dazi e l’accesso al mercato per tutti i Paesi a basso reddito, in linea con le decisioni dell’Organizzazione mondiale del commercio.
Coerenza politica e istituzionale
- 17.13 Migliorare la stabilità macro-economica globale, anche attraverso il coordinamento e la coerenza delle politiche.
- 17.14 Migliorare la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile.
- 17.15 Rispettare lo spazio politico di ciascun Paese e la leadership per eliminare la povertà e raggiungere lo sviluppo sostenibile.
Programmi di collaborazione multilaterale
- 17.16 Migliorare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, per favorire condivisione di conoscenze, competenze, tecnologie e risorse finanziarie.
- 17.17 Incoraggiare e promuovere partenariati tra soggetti pubblici, pubblico-privati e nella società civile.
- 17.18 Entro il 2020, rafforzare le capacità per i paesi in via di sviluppo di disporre di dati di alta qualità, tempestivi e affidabili disaggregati in base a reddito, genere, età, razza, etnia, status migratorio, disabilità, posizione geografica ecc.
- 17.19 Costruire sistemi di misurazione dell’avanzamento verso lo sviluppo sostenibile e sostenere le capacità statistiche nei Paesi in via di sviluppo.