7 - Energia pulita e accessibile
Energia pulita e accessibile, a che punto siamo?
Ridurre drasticamente l’utilizzo di combustibili fossili e fornire a tutti l’accesso a un’energia rinnovabile in quantità sufficiente ai bisogni è il Goal 7 dell’Agenda 2030. La sensibilità verso i temi della salvaguardia ambientale e la produzione di energia pulita è cresciuta negli ultimi anni a livello globale, creando le premesse per progetti e pratiche a favore della sostenibilità energetica.
Una tendenza incoraggiante
Il Goal 7 ha fatto registrare segnali incoraggianti, con una diffusione significativa dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Anche nei Paesi più poveri è aumentato l’accesso all’elettricità, assieme a un altro fattore decisivo: l’efficienza energetica.
Sempre più persone, quindi, sfruttano l’elettricità: il grafico della Banca Mondiale mostra che la percentuale della popolazione mondiale che ha accesso a questo servizio è aumentata costantemente dal 2015 al 2021 in ogni parte del mondo, seppure con valori e intensità diversi.
Ma qualcuno è rimasto indietro
In questo contesto tendenzialmente positivo, bisogna anche porre attenzione ad alcuni aspetti che evidenziano alcuni deficit nel raggiungimento di questo obiettivo.
Dobbiamo infatti rilevare che oggi ben 840 milioni di persone sono prive di questo essenziale servizio. Risulta particolarmente problematica la situazione nell'Africa subsahariana, dove gli abitanti privi di accesso sono invece aumentati. Questo accade soprattutto nelle aree rurali (ben l’87% delle persone che non hanno elettricità vive in aree rurali).
Inoltre nel mondo circa 2,3 miliardi di persone - il 29 percento della popolazione globale - mancano ancora della tecnologia adeguata e dei combustibili puliti per cucinare il cibo (anche in questo caso è l’Africa subsahariana a essere il fanalino di coda, assieme all’area dell’India). Tra il 2015 e il 2021, la percentuale di persone con accesso ai combustibili e alle tecnologie di cottura pulite è aumentata solo di 7 punti percentuali.
Questo ha anche altre ripercussioni sulle persone e la società: nei Paesi a basso e medio reddito, infatti, i sistemi di cottura inefficienti e inquinanti sono un fattore di rischio per la salute delle popolazioni.
Il mondo continua a progredire verso gli obiettivi di energia sostenibile, ma questo processo non è abbastanza veloce. Al ritmo attuale, entro il 2030, circa 660 milioni di persone non avranno ancora accesso all'elettricità e quasi 2 miliardi di persone continueranno a dipendere da combustibili e tecnologie combustibili e tecnologie inquinanti per cucinare.
Energia pulita e accessibile, che fare?
L'Obiettivo 7 si intreccia con altri Goal del programma: in particolare con il primo (Sconfiggere la povertà), poiché la disponibilità di energia elettrica è essenziale per lo sviluppo economico e la riduzione della povertà, e con il terzo (Salute e benessere), visto che l’energia elettrica è indispensabile agli ospedali, mentre al contrario le emissioni prodotte dall’utilizzo di legna e carbone per il riscaldamento e la cottura dei cibi possono danneggiare l'ambiente e la salute. Esiste anche una interconnessione molto forte con il Goal 13 (Agire per il clima) dal momento che l’utilizzo di combustibili fossili contribuisce ai cambiamenti climatici in atto.
Per essere davvero efficace, quindi, ogni iniziativa in campo energetico dovrebbe essere coordinata con analoghi provvedimenti in campo socio-economico.
Più energia, ma pulita ed efficiente
Sicuramente in futuro si dovrà produrre più energia elettrica. Gli sforzi di elettrificazione dovranno raggiungere popolazioni isolate o sfollate, e ottimizzare l’erogazione per le zone già servite. Aumentare la produzione di elettricità per garantirla alle popolazioni più disagiate non è però sufficiente a risolvere il problema, perché la popolazione mondiale e il suo bisogno di energia continuano a crescere a ritmo sostenuto.
Il vero obiettivo è aumentare la produzione di energia utilizzando una tecnologia sostenibile e nello stesso tempo ridurre i costi di produzione. Ma soprattutto è richiesta una maggiore efficienza energetica: utilizzare meno elettricità per produrre di più in tutti i settori. Industrie e aziende agricole che richiedano meno elettricità, ma anche maggiore efficienza nei prodotti: veicoli che consumino meno e utilizzino fonti rinnovabili, elettrodomestici che richiedano meno elettricità, case che necessitino di minor energia per il riscaldamento… Obiettivi difficili da raggiungere anche per i Paesi sviluppati.
I traguardi
L’Agenda 2030 ha suddiviso questo Goal in cinque target, qui sintetizzati, che oltre a diffondere l’accesso all’energia puntano soprattutto a migliorare l’efficienza energetica. Entro il 2030 si chiede di:
7.1 Garantire l'accesso universale ai servizi energetici a prezzi accessibili, affidabili e moderni.
7.2 Aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale.
7.3 Raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell'efficienza energetica.
7.a Rafforzare la cooperazione internazionale per facilitare l'accesso alla tecnologia e alla ricerca di energia pulita, all'efficienza energetica, e promuovere gli investimenti per l’energia pulita.
7.b Espandere l'infrastruttura e aggiornare la tecnologia per la fornitura di servizi energetici moderni e sostenibili per tutti i Paesi in via di sviluppo, in accordo con i loro rispettivi programmi di sostegno.
Focus - Ancora troppa energia da fonti fossili
Le fonti rinnovabili alimentano quasi il 30% del consumo energetico mondiale nel settore dell'elettricità, ma rimangono gravi ritardi nel settore del riscaldamento e dei trasporti.
Il bisogno di energia aumenta di anno in anno nel mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, che registrano una crescita annua del 9,6% nell'installazione di fonti energetiche rinnovabili. Mentre cresce il fabbisogno, si consolida l'orientamento verso un'energia sostenibile e anche i flussi finanziari internazionali si volgono in parte verso l'energia pulita.
Secondo il World Energy Outlook 2023 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), nel mondo il consumo di energia è ancora troppo dipendente dalle fonti fossili: oggi l’80% dell’energia nel mondo è prodotta da carbone, petrolio e gas naturale (ma entro il 2030 potrebbe essere il 73%). L'energia eolica e solare ha soddisfatto il 12% del fabbisogno energetico globale. La strada per una riconversione energetica a fonti rinnovabili è ancora lunga.
La sfida per un futuro pulito
Nonostante questa situazione, entro il 2030 il mondo dell'energia potrebbe essere molto diverso, anche con le politiche odierne:
- la domanda di combustibili fossili raggiungerà il suo picco;
- le energie rinnovabili rappresenteranno l’80 per cento della nuova energia installata;
- il numero di auto elettriche aumenterà di 10 volte;
- il riscaldamento elettrico con pompe di calore supererà quello prodotto dalle caldaie a combustibile fossile.
Lo scenario auspicato in tempi lunghi prevede una diminuzione della domanda globale di energia (nel 2040) e una riduzione delle emissioni di CO2 fino a raggiungere il livello net-zero nel 2070.
La transizione energetica sta accelerando in questi ultimi anni e gli investimenti in energia pulita sono aumentati del 40% rispetto al 2020. E se oggi il 30% dell’elettricità viene prodotta da tecnologie pulite, nel 2030 le rinnovabili potrebbero incidere per il 50% nel mix elettrico globale.
Pur in un contesto ambientale e geopolitico complesso e instabile, fa ben sperare l'emergere di una nuova economia dell'energia pulita, guidata in particolare dai settori del solare fotovoltaico e dei veicoli elettrici.
In una prospettiva di promozione dell’energia pulita e rinnovabile, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, gli investimenti finanziari ufficiali ci danno un segnale interessante: gli investimenti in aziende e progetti inerenti a energia eolica, geotermica e soprattutto solare sono aumentati.
Iniziative sostenibili
Per assicurare l'accesso all'energia per tutti entro il 2030, bisogna accelerare l'elettrificazione, aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica e sviluppare politiche e quadri normativi favorevoli.
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) ha promosso l’utilizzo dell’energia solare per migliorare la sicurezza sanitaria delle popolazioni: l’iniziativa “Solar for Health” supporta i governi nell’installazione di sistemi solari in strutture sanitarie in Africa, negli Stati arabi e nell’Asia centrale, migliorando l’accesso a un’energia affidabile e pulita, e riducendo le emissioni dannose per l’ambiente.